L’Arsenale è un luogo e un insieme di persone proteiformi, una sorgente dove le multiple declinazioni dell’arte del teatro sono ancora indistinguibili e dove l’atto creativo è, come per sua natura, all’origine della forma che prenderà. Per questo l’Arsenale è prima di tutto una scuola, che vive e fluisce senza interruzioni dal 1978 nonostante i numerosi ostacoli incontrati strada facendo, evitando scogli e secche, spesso nel buio della notte. Non ringrazierò mai abbastanza le persone che in tutti questi anni ci hanno seguito, stimato e aiutato in diversi ma importantissimi modi, che amano e si riconoscono in questa realtà. E il pensiero corre ai numerosi studenti della scuola, un capitale umano che è l’anima profonda dell’Arsenale, alla loro passione, al loro talento, alla loro serietà, alla loro giovane professionalità, al loro impegno e soprattutto alla loro fantasia. Senza di loro nulla sarebbe avvenuto. Senza mai scordare il nostro comune grande maestro, Jacques Lecoq, l’esploratore dei teatri a venire, ancorato nelle permanenze fluttuanti, nel cui pensiero e nella cui intuizione tutti noi del teatro del mondo – consapevoli o inconsapevoli – ancora navighiamo.

Marina Spreafico

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